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al testo di Marco Galvagni
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La luce di quest’aurora è un tonfo di palme gioco esaltante di domande assenza di rischio di rifiuti- per le vicende del giorno la parete perderà i suoi ciottoli.
La luce di quest’aurora, i seni spogli dei miei sguardi gli olezzi multipli d’un mazzo di fiori dalle rose ai ciclamini passando attraverso i girasoli, la viola del pensiero.
Il rumore delle pietre, della risacca del mare- sfiora anse di rena in cui ci stendiamo frante dal bagnasciuga del frangiflutti. Il miele della tua pelle, la fragranza del pane dalle orchidee delle stelle scendono gabbiani implumi.
La luce di quest’aurora, fiamma che ti rigenera nasce verde e muore d’erba. I primi balbettii di felicità furono sotto veli di rugiada. E nelle tue labbra vi è il cielo.
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